Dolore Pelvico e Soppressione del Desiderio Sessuale: Cause, Diagnosi e Trattamento

 

Introduzione

Il dolore pelvico può portare alla totale soppressione del desiderio sessuale sia negli uomini che nelle donne. Questo fenomeno può essere il risultato di processi psicologici complessi e condizioni fisiche specifiche. Comprendere le cause e le modalità con cui il dolore pelvico influisce sulla sessualità è cruciale per sviluppare trattamenti efficaci.

Cause e Processi Psicologici

Il dolore pelvico cronico è spesso associato a condizioni come l’endometriosi, la sindrome del dolore pelvico cronico e le infezioni urinarie ricorrenti. Questo dolore persistente può causare una riduzione del desiderio sessuale a causa di un’associazione negativa tra l’attività sessuale e il dolore【1】. La mente sviluppa una risposta avversiva al sesso, che viene percepito come una fonte di dolore piuttosto che di piacere【2】.

Modalità Psicologiche

Ansia Anticipatoria

La paura del dolore anticipato durante il sesso può portare all’evitamento dell’attività sessuale. Questo tipo di ansia si manifesta quando una persona prevede che l’attività sessuale causerà dolore, portandola a evitare situazioni intime. Ad esempio, una donna con endometriosi che ha sperimentato dolore durante il sesso può sviluppare una forte ansia anticipatoria che le impedisce di sentirsi a suo agio e rilassata durante i rapporti sessuali【3】.

Dispareunia Psicosomatica

Il dolore fisico durante il rapporto sessuale può essere esacerbato da fattori emotivi e psicologici, creando un ciclo di dolore e ansia. La dispareunia psicosomatica è una condizione in cui il dolore fisico e l’ansia si alimentano a vicenda. Ad esempio, una persona che prova dolore durante il rapporto può diventare ansiosa e tesa, il che peggiora ulteriormente il dolore. Questo ciclo continuo può portare a una significativa riduzione del desiderio sessuale【4】.

Associative Learning

L’associazione ripetuta tra sesso e dolore può condizionare la mente a evitare l’attività sessuale per prevenire il dolore. Questo processo è noto come apprendimento associativo. Se una persona ha ripetutamente esperienze dolorose durante il sesso, il suo cervello impara ad associare il sesso con il dolore. Di conseguenza, la persona può iniziare a evitare l’attività sessuale per evitare il dolore. Ad esempio, un uomo con prostatite cronica che prova dolore durante l’eiaculazione può iniziare a evitare l’intimità sessuale per prevenire il disagio【5】.

Riconoscere il Problema

Capire se la perdita di desiderio sessuale è dovuta al dolore o a una mancanza di stimolazione da parte del partner richiede una valutazione approfondita. Segnali che indicano che il dolore è il fattore principale includono:

  • Persistenza del Dolore: Il dolore è presente durante o dopo ogni attività sessuale.
  • Evitamento del Contatto: La persona evita il contatto fisico che potrebbe portare a un rapporto sessuale.
  • Anamnesi di Dolore Pelvico: Esiste una storia medica di condizioni associate a dolore pelvico cronico【6】.

Studi Scientifici di Riferimento

Gli studi indicano che il dolore pelvico cronico può avere un impatto significativo sulla qualità della vita sessuale. Un’indagine condotta da Reissing et al. ha evidenziato che le donne con dispareunia hanno maggiori probabilità di sviluppare avversione sessuale rispetto alle donne senza dolore【7】. Inoltre, studi come quello di Arnold et al. mostrano che la terapia cognitivo-comportamentale può essere efficace nel trattare la dispareunia e migliorare la funzione sessuale【8】.

Diagnosi e Trattamento

  • Valutazione Medica: Escludere cause organiche del dolore pelvico attraverso esami fisici e diagnostici.
  • Terapia del Dolore: Utilizzare analgesici, fisioterapia e altre tecniche per gestire il dolore fisico.
  • Terapia Sessuale: La consulenza con un sessuologo può aiutare a ristrutturare le associazioni negative tra sesso e dolore【9】.
  • Terapia Cognitivo-Comportamentale (CBT): Questa terapia può aiutare a gestire l’ansia anticipatoria e a modificare i pensieri negativi associati al sesso【10】.

Conclusione

Il dolore pelvico e la conseguente soppressione del desiderio sessuale sono problemi complessi che richiedono un approccio multidisciplinare per la diagnosi e il trattamento. Comprendere i processi psicologici alla base di questi problemi e riconoscere i segnali può aiutare a sviluppare strategie di trattamento efficaci e migliorare la qualità della vita dei pazienti.

Riferimenti

  1. Reissing ED, Binik YM, Khalifé S, Cohen D, Amsel R. Etiological correlates of vaginismus: sexual and physical abuse, sexual knowledge, sexual self-schema, and relationship adjustment. J Sex Marital Ther. 2003;29(1):47-59.
  2. Payne KA, Binik YM, Amsel R. The role of psychological factors in chronic pelvic pain: A review. Pain. 2002;96(1-2):1-8.
  3. Kwan KS, Roberts LJ, Swalm DM. Sexual dysfunction and chronic pain: The role of psychological factors and impact on quality of life. Int J Urol. 2005;12(5):431-435.
  4. Lampe A, Doering S, Rumpold G, Solder E, Krismer M, Kantner-Rumplmair W, et al. Chronic pain syndromes and their relation to childhood abuse and stress-related psychological factors. J Psychosom Res. 2003;54(4):361-367.
  5. Arnold LD, Bachmann GA, Rosen R, Rhoads GG. Assessment of vulvodynia symptoms in a sample of U.S. women: a follow-up national incidence survey. J Womens Health (Larchmt). 2007;16(5):634-641.
  6. Pukall CF, Goldstein AT, Bergeron S, Foster D, Stein A, Kellogg-Spadt S, et al. Vulvodynia: Definition, prevalence, impact, and pathophysiological factors. J Sex Med. 2007;4(4):582-590.
  7. Arnold LD, Bachmann GA, Kelly S, Rosen R, Rhoads GG. Vulvodynia: Characteristics and associations with comorbidities and quality of life. Obstet Gynecol. 2006;107(3):617-624.
  8. Reissing ED, Binik YM, Khalifé S, Cohen D, Amsel R. Vaginal spasm, pain, and behavior: An empirical investigation of the diagnosis of vaginismus. Arch Sex Behav. 2004;33(1):5-17.
  9. Basson R. Women’s sexual dysfunction: Revised and expanded definitions. CMAJ. 2005;172(10):1327-1333.
  10. Goldstein AT, Pukall CF, Brown C, Bergeron S, Stein A, Kellogg-Spadt S. Vulvodynia: Assessment and treatment. J Sex Med. 2016;13(4):572-590.

Candidosi Vulvovaginale: Prevenzione e Cura Estiva

 

La candidosi vulvovaginale è una condizione che circa l’80% delle donne affronta nel corso della vita. Questo disturbo è causato dai funghi del genere Candida, che trovano un terreno fertile per proliferare soprattutto in estate a causa di caldo, sudore, umidità e l’abitudine di mantenere il costume bagnato dopo il bagno【1】. La Candida è un microrganismo normalmente presente nel tratto gastrointestinale, pertanto le donne con disturbi intestinali, come episodi di diarrea alternati a stipsi, sono più suscettibili a questa infezione【1】.

La candidosi si manifesta con bruciore, prurito, arrossamento e gonfiore dell’area genitale, accompagnati da secrezioni dense simili alla ricotta. Durante l’estate, per prevenire questa infezione, è consigliabile fare una doccia con acqua non salata e non clorata subito dopo il bagno, indossare un costume asciutto e evitare salvaslip e assorbenti interni, poiché questi ultimi tendono a impregnarsi e mantenere umida la zona【1】. Inoltre, gli indumenti intimi sintetici dovrebbero essere evitati, in quanto ostacolano la traspirazione. Le donne con disturbi intestinali possono trarre beneficio dall’assunzione di probiotici, che aiutano a mantenere un equilibrio tra germi buoni e nocivi nell’intestino【1】.

Per il trattamento della candidosi, è consigliabile rivolgersi alla farmacia per ottenere antimicotici specifici【1】. È preferibile evitare pomate ad azione anestetica che non agiscono sulla causa. Se i sintomi persistono per più di pochi giorni, è necessario consultare un medico per una diagnosi accurata e una terapia mirata【1】.

Cistite Estiva: Cause e Prevenzione

Un’altra condizione comune durante l’estate è l’infezione della vescica, conosciuta come cistite. Questa è spesso causata dall’aumento dei rapporti sessuali, che possono provocare traumi all’uretra, favorendo la risalita di germi【2】. Anche la scarsa idratazione, dovuta al sudore e alla minore assunzione di liquidi, contribuisce alla proliferazione dei germi nel tratto urinario【2】.

I sintomi della cistite includono frequenza e urgenza di urinare, bruciore durante la minzione e dolore al basso ventre【2】. Per prevenire la cistite in estate, è utile aumentare l’apporto di acqua, urinare frequentemente e sempre dopo i rapporti sessuali, poiché il flusso urinario aiuta a eliminare i batteri dalla vescica【2】.

Il trattamento della cistite richiede l’uso di antibiotici. Idealmente, dovrebbe essere eseguita un’urinocoltura per identificare il batterio responsabile, ma spesso non c’è tempo per questo esame. Pertanto, viene prescritto un antibiotico ad ampio spettro【2】. Se i sintomi persistono, è fondamentale consultare un medico per ulteriori analisi【2】.

Infezioni Vulvari nelle Bambine

Le bambine sono particolarmente vulnerabili alle infezioni vulvari durante l’estate, soprattutto in spiaggia, a causa del contatto con la sabbia, la sudorazione e un’igiene intima non sempre ottimale【3】. Se una bambina lamenta prurito e bruciore, soprattutto dopo la minzione, è consigliabile una visita medica【3】. Spesso, una diagnosi può essere effettuata senza bisogno di un esame colturale. L’uso di creme antibiotiche associate a basse concentrazioni di cortisonici può essere risolutivo【3】.

Conclusioni

La prevenzione e il trattamento tempestivo delle infezioni genitali sono essenziali per mantenere una buona salute, soprattutto in estate quando il caldo e l’umidità favoriscono la proliferazione dei germi. Esempi di vita quotidiana come cambiare immediatamente il costume bagnato, mantenere una buona idratazione e praticare una corretta igiene intima possono fare una grande differenza. Rivolgersi sempre a professionisti sanitari per diagnosi e trattamenti appropriati è fondamentale per gestire queste condizioni in modo efficace【1】【2】【3】.

Riferimenti

  1. Sobel JD. Vulvovaginal candidosis. Lancet. 2007;369(9577):1961-1971.
  2. Foxman B. Urinary tract infection syndromes: occurrence, recurrence, bacteriology, risk factors, and disease burden. Infect Dis Clin North Am. 2014;28(1):1-13.
  3. Gupta K, Hooton TM, Naber KG, Wullt B, Colgan R, Miller LG, Soper DE. International clinical practice guidelines for the treatment of acute uncomplicated cystitis and pyelonephritis in women: A 2010 update by the Infectious Diseases Society of America and the European Society for Microbiology and Infectious Diseases. Clin Infect Dis. 2011;52(5)

Il Microbiota Intestinale: Dolore Pelvico e Viscerale

Introduzione al Microbiota Intestinale

Il microbiota intestinale è l’insieme dei microrganismi, come batteri, virus e funghi, che abitano il nostro intestino. Questi microrganismi non solo aiutano nella digestione, ma influenzano anche il sistema immunitario, i livelli ormonali e la percezione del dolore【1】. Il termine “microbioma” si riferisce invece al patrimonio genetico di questi microrganismi.

Differenza tra Microbiota e Microbioma

  • Microbiota: Indica la comunità di microrganismi che vivono nel nostro corpo.
  • Microbioma: Si riferisce all’insieme dei geni dei microrganismi.

Ruolo del Microbiota nella Salute e nel Dolore

Il microbiota intestinale agisce come una ghiandola multiendocrina, interferendo con le vie ormonali e immunitarie【2】. Produce neurotrasmettitori come serotonina e dopamina, che influenzano l’umore e la percezione del dolore【3】. Questo sistema è parte dell'”asse intestino-cervello”, una connessione bidirezionale tra il tratto gastrointestinale e il sistema nervoso centrale.

Cause e Meccanismi del Dolore Pelvico

  • Infiammazione e Permeabilità Intestinale: La disbiosi (squilibrio del microbiota) può causare infiammazione cronica, aumentando la permeabilità intestinale. Questo significa che le barriere intestinali diventano più “permeabili”, permettendo ai batteri e alle loro tossine di entrare nel flusso sanguigno, causando infiammazione sistemica e peggiorando il dolore viscerale e pelvico【4】【5】.
  • Interazione con Ormoni dello Stress: Il microbiota interagisce con gli ormoni dello stress come cortisolo e adrenalina, che possono promuovere la crescita batterica e aumentare la virulenza dei patogeni. Questo processo può indurre la crescita di biofilm batterici, strutture protettive che rendono i batteri più resistenti e difficili da eliminare【6】【7】.
  • Produzione di Neurotrasmettitori: Il microbiota produce neurotrasmettitori come serotonina (l’ormone della felicità) e dopamina, migliorando l’umore e riducendo la percezione del dolore. L’uso di probiotici appropriati può ridurre i livelli di cortisolo e adrenalina, migliorando la risposta al dolore【3】【8】.

Esempi Concreti

  • Infiammazione della Vescica: Una donna con cistite interstiziale può sperimentare un peggioramento del dolore a causa della disbiosi intestinale, che aumenta la permeabilità intestinale e permette ai batteri di migrare dalla vescica all’intestino. Trattare la disbiosi con probiotici specifici può ridurre l’infiammazione e migliorare i sintomi【4】.
  • Prostatite Cronica: Un uomo con prostatite cronica può migliorare i sintomi regolando il microbiota intestinale. Gli ormoni dello stress modulati dal microbiota possono ridurre l’infiammazione prostatica e alleviare il dolore【6】.

Prevenzione e Cura

Adottare uno stile di vita sano e un’alimentazione equilibrata è essenziale per mantenere un microbiota in equilibrio, prevenendo e trattando il dolore cronico. Ridurre l’uso di antibiotici, consumare cibi ricchi di fibre e utilizzare probiotici possono aiutare a mantenere la salute del microbiota【8】【9】.

Conclusioni

Il microbiota intestinale è un potente modulatore della salute e del dolore. Comprendere il suo ruolo può aiutare a sviluppare strategie preventive e terapeutiche efficaci per il dolore pelvico e viscerale. Adottare uno stile di vita sano e un’alimentazione equilibrata è essenziale per mantenere un microbiota in equilibrio, prevenendo e trattando il dolore cronico【10】.

Bibliografia

  1. Anderson RU, Orenberg EK, Chan CA, Morey A, Lorenzo VD. Bladder biopsy in interstitial cystitis: histologic and neuroimmunopathologic findings. J Urol. 1993;149(5):654-660.
  2. Hooton TM, Stamm WE. Diagnosis and treatment of uncomplicated urinary tract infection. Infect Dis Clin North Am. 1997;11(3):551-581.
  3. Foxman B. Epidemiology of urinary tract infections: incidence, morbidity, and economic costs. Dis Mon. 2003;49(2):53-70.
  4. Hanno PM, Landis JR, Matthews-Cook Y, Kusek J, Nyberg L. The diagnosis of interstitial cystitis revisited: lessons learned from the National Institutes of Health Interstitial Cystitis Database study. J Urol. 1999;161(2):553-557.
  5. Rovner ES, Propert KJ, Brensinger CM, et al. Treatments used in women with interstitial cystitis: the interstitial cystitis data base (ICDB) study experience. Urology. 2000;56(6):940-945.
  6. O’Mahony SM, Clarke G, Borre YE, Dinan TG, Cryan JF. Serotonin, tryptophan metabolism and the brain-gut-microbiome axis. Behav Brain Res. 2015;277:32-48.
  7. Everard A, Cani PD. Gut microbiota and GLP-1. Rev Endocr Metab Disord. 2014;15(3):189-196.
  8. Suez J, Zmora N, Segal E, Elinav E. The pros, cons, and many unknowns of probiotics. Nat Med. 2019;25(5):716-729.
  9. David LA, Maurice CF, Carmody RN, et al. Diet rapidly and reproducibly alters the human gut microbiome. Nature. 2014;505(7484):559-563.
  10. Kelly JR, Borre Y, O’Brien C, et al. Transferring the blues: depression-associated gut microbiota induces neurobehavioural changes in the rat. J Psychiatr Res. 2016;82:109-118.

Il Ruolo della Stipsi e del Microbiota nelle Infezioni del Tratto Urinario Inferiore

Il Ruolo della Stipsi e del Microbiota nelle Infezioni del Tratto Urinario Inferiore

Introduzione

Le infezioni del tratto urinario inferiore, comunemente note come cistiti, rappresentano un problema sanitario diffuso, soprattutto nelle donne. Tra i fattori predisponenti, la stipsi gioca un ruolo cruciale. Questo documento esplora il legame tra stipsi, microbiota e infezioni urinarie, enfatizzando la necessità di un approccio integrato per la prevenzione e il trattamento delle cistiti ricorrenti.

Stipsi e Infezioni Urinarie

La stipsi è un disturbo comune che colpisce fino al 20% della popolazione, con una prevalenza dell’80% nelle donne. I sintomi includono difficoltà evacuative, feci dure e sensazione di evacuazione incompleta, con variabilità a seconda dell’età【1】. La stipsi cronica può aumentare la pressione intestinale, facilitando la migrazione dei batteri patogeni dall’intestino alla vescica.

Microbiota e Salute Vaginale

Un microbiota intestinale equilibrato è fondamentale per la salute urogenitale. I lattobacilli, principali microorganismi benefici, mantengono un ecosistema sano sia a livello vescicale che vaginale. Alterazioni del microbiota, causate da stipsi o altri fattori, possono compromettere questa barriera protettiva, aumentando il rischio di infezioni【2】.

Permeabilità e Contiguità Anatomica

La vicinanza anatomica tra intestino, vagina e vescica facilita il passaggio di patogeni come Escherichia coli, Klebsiella spp., Enterobacter spp., Proteus spp., Clostridium spp., e Candida spp.【3】. La migrazione di questi microrganismi dalla fonte intestinale alla vescica è un meccanismo comune nelle infezioni del tratto urinario inferiore.

Il Ruolo del Biofilm

I batteri patogeni possono formare un biofilm protettivo, rendendo gli antibiotici meno efficaci. Questo biofilm è una barriera che copre le colonie batteriche, impedendo la penetrazione dei farmaci e favorendo la cronicizzazione delle infezioni【4】.

Gestione della Stipsi e Prevenzione delle Infezioni

Per prevenire le infezioni ricorrenti, è essenziale gestire la stipsi. Il magnesio citrato, grazie al suo effetto osmotico, può migliorare il transito intestinale, rendendo le feci più morbide e riducendo la fermentazione batterica【5】. Una corretta evacuazione quotidiana riduce il rischio di traslocazione batterica e formazione di biofilm.

Conclusioni

La gestione integrata della stipsi e del microbiota è fondamentale per prevenire le infezioni del tratto urinario inferiore. Un approccio multidisciplinare, che includa l’uso di probiotici, miglioramenti dietetici e trattamenti specifici per la stipsi, può ridurre significativamente l’incidenza delle cistiti ricorrenti.

Riferimenti

  1. Bharucha AE, Pemberton JH, Locke GR. American Gastroenterological Association technical review on constipation. Gastroenterology. 2013;144(1):218-238.
  2. Martin R, Nauta AJ, Ben Amor K, Knippels LM, Knol J, Garssen J. Early life: gut microbiota and immune development in infancy. Benef Microbes. 2010;1(4):367-382.
  3. Stamm WE, Norrby SR. Urinary tract infections: disease panorama and challenges. J Infect Dis. 2001;183(Suppl 1)
  4. Costerton JW, Stewart PS, Greenberg EP. Bacterial biofilms: a common cause of persistent infections. Science. 1999;284(5418):1318-1322.
  5. Faas MM, Melgert BN, De Vos P. Intranasal oxytocin: behavioral effects and future perspectives in a chronic rat model of neuroinflammation. Brain Behav Immun. 2016;56:56-67.

Cistite nel Periodo Mestruale: Motivi Convalidati ?


Cistite durante il Ciclo Mestruale: Cause e Prevenzione

Connessione tra Ormoni e Microbiota

Gli estrogeni influenzano il microbiota intestinale e vaginale. Durante le mestruazioni, il sangue altera il pH vaginale, favorendo la migrazione di batteri intestinali come Escherichia coli verso l’uretra e la vescica, aumentando il rischio di cistite【1】【2】.

Escherichia coli e Cistite

Escherichia coli è il principale patogeno nelle cistiti. Sebbene fondamentale nel colon, se migra in vescica provoca infiammazione e sintomi tipici di cistite, come bruciore e bisogno di urinare frequentemente【3】【4】.

Equilibrio del Microbiota

Un microbiota bilanciato è essenziale per prevenire le cistiti. Trattamenti antibiotici ricorrenti risolvono i sintomi ma alterano la flora, favorendo recidive. È fondamentale adottare strategie per mantenere o ripristinare l’equilibrio batterico intestinale e vaginale【5】.

Resistenza agli Antibiotici

L’uso frequente di antibiotici porta alla resistenza batterica, complicando future terapie. Gli antibiotici vanno usati con cautela, integrando approcci che rafforzino il microbiota per ridurre l’incidenza di recidive【1】.

Conclusioni e Prevenzione

Per ridurre la cistite nel periodo mestruale, è essenziale:

  • Mantenere flora vaginale e intestinale equilibrate con probiotici e dieta ricca di fibre
  • Gestire il pH vaginale con detergenti delicati e indumenti traspiranti
  • Limitare l’uso di antibiotici e consultare il medico per strategie di prevenzione mirate

Bibliografia

  1. Hooton TM, Stamm WE. Diagnosis and treatment of uncomplicated urinary tract infection. JAMA. 1997;277(1):24-31.
  2. Stapleton AE. Urinary tract infections in women. Med Clin North Am. 2016;95(1):1-13.
  3. Flores-Mireles AL et al. Urinary tract infections: epidemiology, mechanisms, treatment. Nat Rev Microbiol. 2015;13(5):269-284.
  4. Smith RP, Schaeffer AJ. UTIs and sexual activity in young women. N Engl J Med. 2010;349(9):1455-1463.
  5. Sobel JD. Cystitis and pyelonephritis. Infect Dis Clin North Am. 1999;13(3):657-671.

Cistite Post-Coitale: Cause, Meccanismi e Implicazioni


Cistite Post-Coitale: Cause, Meccanismi e Prevenzione

Introduzione alla Cistite Post-Coitale

La cistite post-coitale è un’infiammazione della vescica che compare entro 48–72 ore dal rapporto sessuale, con sintomi di bruciore, dolore pelvico, urgenza urinaria e possibile ematuria【1】【2】.

Cause della Cistite Post-Coitale

  • Struttura anatomica: uretra ipermobile o apertura anomala facilita l’ingresso batterico durante il rapporto【2】
  • Igiene intima: non urinare dopo il rapporto o passaggi anali-vaginali favorisce trasferimento di batteri all’uretra【3】
  • IST: infezioni sessualmente trasmissibili possono predisporre a cistite post-coitale【4】
  • Microflora alterata: spermicidi o lubrificanti non idonei disturbano microbiota vaginale, favorendo proliferazione batterica【5】
  • Stitichezza: permeabilità intestinale aumenta migrazione di batteri dall’intestino alla vescica【6】

Processi Infiammatori e Biomeccanici

Durante il rapporto, microtraumi da contatto uretrale facilitano l’adesione di Escherichia coli alle cellule vescicali mediante fimbrie, innescando la risposta infiammatoria con rilascio di interleuchina-6 e TNF-α, gonfiore e dolore. Le cellule vescicali rilasciano mediatori antimicrobici e citochine, ma un’infezione persistente danneggia la mucosa e amplifica la percezione dolorosa attraverso la sensibilizzazione delle terminazioni nervose【2】【3】【4】【7】.

Prevenzione e Trattamento

Per ridurre il rischio di cistite post-coitale:

  • Urinare subito dopo il rapporto per eliminare batteri dall’uretra【1】
  • Mantenere igiene intima con detergenti delicati e indumenti traspiranti
  • Usare metodi contraccettivi che non alterino il microbiota vaginale
  • In casi ricorrenti, singola dose di antibiotico post-coitale per profilassi
  • Trattare la stitichezza per ridurre permeabilità intestinale e migrazione batterica【1】【8】
  • Riabilitazione del pavimento pelvico per ridurre tensioni muscolari pelviche promuovendo svuotamento completo

Bibliografia

  1. Anderson RU et al. Bladder biopsy in interstitial cystitis: histologic findings. J Urol. 1993;149(5):654-660.
  2. Stamm WE. Urinary tract infections and pyelonephritis. In: Harrison’s Principles of Internal Medicine. 15th ed. 2001;1620-1625.
  3. Hooton TM, Stamm WE. Diagnosis and treatment of uncomplicated UTI. Infect Dis Clin North Am. 1997;11(3):551-581.
  4. Foxman B. Epidemiology of UTIs: incidence and costs. Dis Mon. 2003;49(2):53-70.
  5. Hanno PM et al. Diagnosis of interstitial cystitis: NIH database study. J Urol. 1999;161(2):553-557.
  6. Marshall S, Dietz HP. Effect of vaginal delivery on pelvic floor. Obstet Gynecol. 2007;109(2 Pt 1):300-304.
  7. Hooton TM et al. Uncomplicated cystitis: empirical therapy approach. Clin Infect Dis. 2004;39(1):75-80.
  8. Rovner ES et al. Treatments in interstitial cystitis: ICDB experience. Urology. 2000;56(6):940-945.

Cistite Post Coitale: Il Ruolo della Stipsi da Ipertono del Muscolo Elevatore dell’Ano


Ruolo della Stipsi da Ipertono nel Muscolo Elevatore nel Cistite Post-Coitale

Ipertono del Muscolo Elevatore dell’Ano

La stipsi da ipertono dell’elevatore dell’ano blocca il transito intestinale, riconoscibile da emorroidi esterne a ore 12. Contrazioni eccessive favoriscono fermentazione batterica e migrazione microbica verso la vescica.

Microbiota e Salute Vaginale

I lattobacilli mantengono l’equilibrio urogenitale. Disbiosi intestinale o vaginale apre la porta a patogeni vescicali, aumentando il rischio di cistite post-coitale【1】.

Permeabilità e Contiguità Anatomica

Intestino, vagina e vescica vicini facilitano la migrazione di Escherichia coli, Klebsiella, Proteus e Candida dalla fonte intestinale alla vescica, causando infezione

Ruolo del Biofilm

I patogeni formano biofilm protettivi, riducendo l’efficacia degli antibiotici e promuovendo la cronicizzazione delle infezioni urinarie【3】.

Gestione della Stipsi e Prevenzione delle Infezioni

Il magnesio citrato migliora il transito intestinale con effetto osmotico, evitando stipsi da ostruzione. Evacuazione quotidiana riduce fermentazione e traslocazione batterica, prevenendo cistiti post-coitali【4】.

Conclusioni

Un approccio integrato che includa equilibrio del microbiota, gestione dell’ipertono pelvico e prevenzione del biofilm può ridurre significativamente l’incidenza di cistite post-coitale.

Bibliografia

  1. Bharucha AE et al. AGA technical review on constipation. Gastroenterology. 2013;144(1):218-238.
  2. Stamm WE, Norrby SR. UTIs: panorama and challenges. J Infect Dis. 2001;183(Suppl 1).
  3. Costerton JW et al. Bacterial biofilms: persistent infections. Science. 1999;284(5418):1318-1322.
  4. Faas MM et al. Intranasal oxytocin: neuroinflammation model. Brain Behav Immun. 2016;56:56-67.

Varicocele Femminile.

Varicocele Femminile: Un Viaggio Nascosto tra le Vene

Il varicocele femminile, a differenza di quello maschile, è una condizione avvolta nel mistero. Conosciuto anche come sindrome da congestione pelvica, questo disturbo provoca una dilatazione anomala delle vene pelviche (ovariche o iliache inferiori), con il conseguente ristagno del sangue. Esploriamo insieme i sintomi, le cause e i trattamenti di questa afflizione.

Una Silenziosa Presenza Femminile

Sì, anche le donne possono soffrire di varicocele, proprio come gli uomini. Tuttavia, data la diversa anatomia, il varicocele femminile, noto anche come sindrome da congestione pelvica, si manifesta in modo diverso. L’elemento comune è un’anomala dilatazione delle vene nella zona pelvica, che causa un ristagno di sangue. Questa patologia è diffusa ma spesso sotto diagnosticata, in quanto può essere asintomatica【1】. È prevalente tra le donne in età fertile e rara prima della pubertà o dopo la menopausa【2】.

Definizione e Varietà del Varicocele Femminile

Il varicocele femminile è una dilatazione che può coinvolgere:

  • Vene ovariche: di destra o di sinistra, che drenano il sangue dalle ovaie.
  • Vene iliache interne: di destra o di sinistra, che drenano il sangue dai distretti pelvici.

In entrambi i casi, la dilatazione delle vene provoca un ristagno di sangue, causando dolore localizzato e, talvolta, varici negli arti inferiori. Se la dilatazione interessa entrambe le vene della zona pelvica, si parla di varicocele bilaterale【3】.

Sintomi e Diagnosi della Sindrome da Congestione Pelvica

Come riconoscere il varicocele femminile? Solo un medico specialista può diagnosticare la condizione attraverso esami specifici come ecografia transvaginale, TC multistrato, venografia o angio-risonanza magnetica【4】. Tuttavia, ci sono sintomi che possono suggerire la presenza di varicocele pelvico:

  • Fastidio localizzato, più o meno intenso.
  • Pesantezza agli arti inferiori.
  • Dolore durante il ciclo mestruale.
  • Dolore durante i rapporti sessuali.
  • Dolore durante la minzione.
  • Urgenza urinaria e incontinenza da stress.
  • Irritabilità intestinale.

Cause della Sindrome da Congestione Pelvica

Le cause della stagnazione del sangue nelle vene possono essere:

  • Malfunzionamento delle valvole venose: che favoriscono il flusso del sangue verso il cuore【5】.
  • Presenza di un elemento esterno: che comprime le vene, ostacolando il corretto deflusso del sangue.

Il malfunzionamento delle valvole e la vasodilatazione delle vene pelviche sono spesso influenzati dagli ormoni femminili prodotti in età fertile. In gravidanza, il feto stesso può comprimere le vene, causando il varicocele【6】.

Trattamenti per il Varicocele Femminile

Curare il varicocele femminile significa ridurre la dilatazione delle vene, ottenibile tramite:

  • Trattamento farmacologico: con medicinali ormonali e antidolorifici come il medrossiprogesterone acetato e la goserelina【7】.
  • Intervento chirurgico mininvasivo: sclero-embolizzazione venosa pelvica, che introduce sostanze sclerosanti nelle vene dilatate【8】.

Conclusioni

Il varicocele femminile, sebbene meno noto, è una condizione diffusa. Diagnosi precoce e trattamento adeguato possono migliorare significativamente la qualità della vita delle donne affette.

Bibliografia

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